Avrò il ricordo dei dettagli?

Quando preparate il vostro matrimonio, la lista delle cose da fare è molto lunga. E più ci si addentra nei preparativi, più si scopre quante siano le cose a cui pensare e quanti dettagli richiederanno la vostra attenzione e la vostra energia. Guarderete alle piccole sfumature di colore, al nastrino delle bomboniere, allo spessore del cartoncino delle partecipazioni, alla cucitura del vestito, ai sacchetti con il riso, all’allestimento dei tavoli e alla presentazione delle pietanze e forse vi sembrerà una questione di vitale importanza scegliere tra due sfumature che oscillano tra rosa e cipria, tra bianco panna e bianco avorio. Preparerete tutto con grandissima attenzione.

E poi arriverà quel giorno… sarete un po’ tesi, tanto felici, profondamente emozionati. Sarete sommersi di abbracci, saluti, auguri, baci. Inizierete prestissimo la vostra giornata e in un attimo vi troverete che è già sera, è il momento del saluto agli ospiti e della consegna delle bomboniere, avrete il cuore che vi scoppia di gioia e la strana sensazione di avere la testa vuota… alla fine sarà andato bene quel cipria? Ma poi, il ristorante aveva messo i segnaposto inclinati di 45 gradi come avevamo chiesto?

Vi accorgerete che non avrete fatto caso a tantissime cose che ritenevate importantissime e che l’unica cosa che per voi è stata davvero importante è stato lui, è stata lei: quella che oggi è vostra moglie, quello che oggi è vostro marito.

E avrete ragione, perché il vostro amore è l’unica cosa che conta.

Eppure, i piccoli dettagli, quelli che non avete avuto tempo, forza, concentrazione per vedere e scrutare, sono il DNA del vostro matrimonio. Sono quei particolari che, uno per uno, formano la scenografia della vostra festa e danno quel mood unico al vostro evento. Sono quelle scelte che avete fatto nei mesi di preparativi e che raccontano la storia del vostro avvicinarvi al matrimonio, del vostro imparare a venirvi incontro e forse scendere a compromessi (forse lui non avrebbe passato tanto tempo a scegliere tra cipria e rosa chiaro… ma per lei era importante e così, insieme, avete imparato a confrontarvi e trovare un accordo). I dettagli del giorno di un matrimonio sono tanti, sono piccoli pezzetti di voi, raccontano il vostro carattere, i vostri gusti, la vostra anima.

E, nel tempo, scoprirete che i dettagli sono come le colonne che sostengono la casa dei vostri ricordi. Sono il grimaldello che vi permette di aprire lo scrigno delle vostre memorie e che vi aiutano a ricordare (ri-cordare… riportare al cuore) tutto in maniera vivida, colorata, vera.

E’ per questo che le foto dei dettagli non possono davvero mancare nel vostro album di nozze.

Mentre voi sarete completamente assorbiti dalla vostra gioia e dalla vostra festa, il fotografo sarà il vostro sguardo attento e raccoglierà, con le sue immagini, tutti i piccoli particolari che sapranno restituire autenticità ai vostri ricordi. E quando riguarderete le foto, scoprirete, da tutti quei particolari, che la vostra festa è stata ancora più bella di come l’avevate immaginata, che tutto è andato secondo i vostri desideri e, anzi, riuscirete a sorprendervi di quanto tutto sia stato meraviglioso. E quelle memorie, vi accompagneranno nella vostra nuova vita di coppia, ricordandovi ogni giorno la magia del vostro amore.

Vuoi anche tu rivivere le emozioni del tuo matrimonio attraverso l'esclusivo Metodo Realwed?

Una foto è per sempre… perdere le foto: come evitare l’incubo peggiore

A tutti, almeno una volta, è capitato di cancellare erroneamente una foto o un file dal PC o dal telefono, di inserire una scheda di memoria nel computer e magicamente trovarla illeggibile, di far cadere una penna USB e scoprire che il computer non è più in grado di leggerla. Sono cose che succedono… errori, imprevisti e anche un pizzico di sfortuna. Perché la tecnologia è una grandissima risorsa, ma nasconde più di qualche tranello.

Succede, succede spesso, e basta fare una piccola ricerca su Google per accorgersi di quanto sia diffuso questo problema e quante persone siano alla ricerca di programmi per il recupero dei file o delle foto erroneamente cancellati…

…e se questo dovesse succedere con le foto del matrimonio? Se il fotografo dovesse perderle? Quante volte mi sono sentito fare questa domanda! Quante volte le coppie vivono nel terrore che possa accadere una cosa simile. E hanno ragione: il giorno del matrimonio è unico ed irripetibile. Sono uniche e irripetibili le emozioni che si creano, quella magica rete di rapporti che unisce gli sposi, le loro famiglie, gli amici, gli ospiti. E alle fotografie è affidato il compito di catturare e custodire per sempre ogni dettaglio e tutti quei momenti che rappresentano un piccolo pezzetto di paradiso e che meritano di essere immortalati in foto che resteranno per sempre.

Ma come evitare il rischio terribile che quelle foto possano essere perse? Come possiamo proteggerle?

La soluzione c’è, ovviamente. Ed è quella di affidarsi ad un professionista che prepari il matrimonio in tutte le sue fasi.

Ad esempio: vi siete mai chiesti cosa fa il fotografo la sera prima del matrimonio? E cosa fa alla fine della giornata del matrimonio?

Il fotografo professionista segue dettagliatamente tutte le fasi del processo. Io ho un programma preciso e dettagliato di cose da fare, che mi permette di avere un’organizzazione perfetta e di affrontare con sicurezza e serenità il giorno del matrimonio, con la massima concentrazione e riuscendo a dare il meglio.

1 – La sera prima del matrimonio, preparo tutta l’attrezzatura per il giorno successivo: carico le batterie (almeno due per ogni macchina fotografica), formatto tutte le schede, pulisco accuratamente gli obiettivi delle macchine, ripongo tutta l’attrezzatura nelle borse, così da avere tutto pronto il giorno dopo.

2 – Il giorno del matrimonio, dalla mattina presto fino a sera, seguo gli sposi in tutti i momenti, dai preparativi al taglio della torta, dalla cerimonia fino alla festa e ai balli.

3 – A fine giornata, faccio il download delle foto.

4 – Nei giorni successivi inizio la lavorazione delle foto e l’impaginazione dell’album.

In queste quattro fasi, la terza è particolarmente importante e solo un fotografo davvero professionale sa gestirla al meglio. E’ una fase delicata, la più invisibile e la meno evidente, ma è quella più importante per la sicurezza delle foto.

Ma facciamo un passo indietro. La sicurezza delle vostre foto inizia il giorno del matrimonio. Io, ad esempio, uso delle macchine fotografiche che consentono di salvare le foto in due schede in contemporanea . E’ la cosiddetta tecnologia “dual card writer”: un primo importantissimo tassello per garantire la sicurezza delle foto già nel momento dello scatto, perché consente di costruire immediatamente delle copie di backup.

A fine giornata, c’è il download delle foto, che, dalle schede di memoria installate sulla macchina fotografica, copia i file sul pc. Per lavorare in una situazione di massima sicurezza, prima di cancellare le mie schede, faccio ben 4 copie delle vostre foto in 4 hard disk diversi, situati in due location diverse. In questo modo, non solo prevengo eventuali rotture dell’hard disk, ma, custodendo gli hard disk in posti fisicamente diversi e distanziati, mi metto anche al riparo dal rischio di eventuali furti o incidenti elettrici.

Dal 2020, inoltre, ho incrementato anche il backup in Cloud.

Si tratta di una procedura complessa e anche molto costosa (e per questo non tutti la seguono e spesso prediligono soluzioni più economiche, più semplici… e più pericolose), ma le vostre foto sono troppo preziose per correre rischi anche minimi. E’ l’unico modo per garantirvi totale sicurezza.

Quando scegliete il fotografo, non dimenticate di scegliere anche la sicurezza tecnologica e un metodo di lavoro serio ed efficace:  le vostre foto sono  irripetibili e meritano tutta l’attenzione e la cura possibili.

Vuoi anche tu evitare che le tue foto vengano perse?

Posa o non posa? Foto costruita o reportage? Ecco come fare la scelta giusta!

Posa o non posa? Foto costruita o reportage di matrimonio? Un album con foto perfette, in cui tutti i dettagli sono studiati a tavolino, con la stessa perfezione di uno shooting in studio fotografico o una serie di foto nelle quali il fotografo racconta tutta la giornata del matrimonio come se stesse facendo quasi un “documentario”?

Spesso questo è uno dei grandi dilemmi degli sposi, che cercano la soluzione e pensano che lo stile scelto sia il criterio per individuare il fotografo giusto per loro…

Quasi sempre l’idea di passare la giornata del matrimonio fermi immobili in pose plastiche, in attesa che il fotografo trovi la giusta luce e la giusta inquadratura li scoraggia.

E questo almeno per due motivi:

– il primo è che la maggior parte di noi non è mai stata fotografata da un fotografo professionista e l’idea di sentirsi inquadrati e osservati da un obiettivo fotografico non è esattamente ciò che ci fa sentire più a nostro agio. Anzi, molto spesso ci mette profondamente in imbarazzo.

– Il secondo motivo è che gli sposi hanno voglia di godersi la festa, di stare con gli amici, con i familiari, con tutti coloro che stanno condividendo un momento così importante della loro vita. E, giustamente, non vogliono allontanarsi per ore per fare foto, foto, foto e ancora foto fino allo scatto perfetto.

E così, quasi sempre la prima cosa che gli sposi chiedono è: niente posa!

In realtà la questione non va posta così. Il problema non è “posa o non posa”, “foto costruita o foto di reportage”. Il problema è l’approccio alla fotografia e il modo con cui si affronta il servizio fotografico.

Farsi fotografare deve essere un ulteriore motivo di divertimento e di gioia durante la festa.

Deve essere una piccola grande avventura per guardarsi con altri occhi, per vedere cosa lo sguardo esperto di un fotografo riesce a cogliere di noi, per immortalare in una serie di immagini indimenticabili il giorno più bello della nostra vita, il giorno che segna l’inizio di una nuova famiglia. Ecco perché il servizio fotografico matrimoniale deve essere perfetto e vero, impeccabile e spontaneo, tecnicamente eccellente e pieno di gioia e di autenticità.

Come riuscirci?

Quello che propongo è il mio metodo, il metodo RealWed, con il quale si crea da subito, tra me e gli sposi, un rapporto di intesa e di empatia. Insieme, già nei giorni precedenti al matrimonio, immaginiamo quello che sarà il risultato finale, concordiamo i dettagli, entriamo in sintonia.

Non propongo soluzioni precostituite, ma, insieme alla coppia, costruisco una proposta ad hoc, che permetta agli sposi di sentirsi perfettamente a loro agio e sapere cosa fare quel giorno. Se lo desiderano, consiglio sempre di fare anche un servizio prematrimoniale”: un bel modo per raccontare la loro storia d’amore, ma anche un ottimo strumento per prendere confidenza con la macchina fotografica e con me, per sperimentare in anticipo le soluzioni fotografiche migliori e arrivare tranquilli e sereni al giorno del matrimonio.

La verità è che nessuna bella foto può essere costruita solo con la tecnica o solo con l’improvvisazione: nel primo caso, avremmo foto perfette e fredde, incapaci di parlare, di raccontare, di restituire emozioni. Nel secondo caso si rischia di essere confusionari, di perdere elementi importanti, di non avere mai quella fotografia capace di colpire, di incantare, di commuovere.

Tecnica e spontaneità, il mix perfetto!

Tecnica e spontaneità devono dosarsi in un mix perfetto ed equilibrato che permetta a tutti di dare il meglio, che consenta agli sposi di tirar fuori tutta la loro gioia, la loro emozione, i loro caratteri in maniera autentica e spontanea e che consenta al fotografo di lavorare dando il meglio di sé e mettendo a frutto anni di studio, di lavoro, di esperienza, con la sicurezza di aver già costruito un’intesa profonda con gli sposi, di poter comunicare con loro con un solo sguardo, aiutandoli a gestire i tempi e a vivere serenamente e con gioia ogni momento della giornata.

Solo così il servizio fotografico del giorno del matrimonio sarà un momento di bellezza e di leggerezza, che non potrà che aggiungere gioia e divertimento ad un giorno davvero speciale e unico.

Vuoi anche tu rivivere le emozioni del tuo matrimonio attraverso l'esclusivo Metodo Realwed?

Farsi fotografare? Nessuna paura, solo splendore e spontaneità!

Con la sua semplicità e simpatia è riuscito a far rompere la timidezza sia a noi sposi che ai nostri invitati. Chi l’avrebbe mai detto che ci saremmo divertiti a farci fotografare? (★★★★★ Jacopo e Ilaria)

Per il nostro matrimonio eravamo alla ricerca di un fotografo che non fosse “un peso”, che non fosse “foto forzate”, che non fosse “il fotografo sono io e ti dico quello che devi fare”. Le nostre dovevano essere foto vere, foto spontanee nate per caso nel giorno più bello della nostra vita. Con Mirko quel giorno era come avere un amico in più che ci scattava delle foto.  (★★★★★ Stefano e Fabiola)

La prima sfida degli sposi: stare al centro dell’attenzione

Provare un discorso di fronte allo specchio e parlare in pubblico. Canticchiare sotto la doccia o esibirsi su un palcoscenico. Provare un abito nel camerino o sfilare in passerella.

Si sa, sapere che qualcuno ci osserva, sentire lo sguardo degli altri puntato su di noi, essere al centro dell’attenzione, può metterci profondamente in imbarazzo. E’ così anche quando ci si trova davanti ad un obiettivo fotografico, soprattutto se questo avviene in un giorno già così carico di attese, di emozioni, di aspettative come il giorno del matrimonio. Quel mix di tensione, felicità, trepidazione, uniti al timore di non venire bene in foto, al disagio di sentirsi osservati da parenti, amici, fioraio, parrucchiere, fotografo, estetista… possono dare un risultato devastante: foto finte, in cui si percepisce più lo sforzo di sembrare-belli-e-sorridere-nonostante-l’emozione che non l’autenticità di un giorno così speciale come quello del matrimonio. 

Mi è capitato tante volte: ho incontrato sposi così tesi per i dettagli logistici della festa, per la paura che qualcosa andasse storto, per il timore che le foto venissero male, che, alla fine, sono stati proprio loro gli unici a non godersi la giornata.

Lo sguardo del fotografo

E invece, gli sposi sono i protagonisti: è il loro giorno speciale, quello che hanno desiderato, atteso, preparato con cura e devono poterlo vivere felici, sereni, tranquilli, sapendo che quelli che li circondano non sono sguardi indagatori, ma sono gli occhi di persone che li amano e condividono la loro gioia.

E l’occhio del fotografo è il primo a doverli guardare in questo modo: il fotografo è un po’ il regista della giornata, quello che guiderà i tempi della festa, quello che coglierà tutti i dettagli e, di tutti i presenti, sarà quello che passerà più tempo con gli sposi, dal momento dei preparativi del mattino fino ai balli serali e al taglio della torta. 

Ecco perché il fotografo deve essere, innanzitutto, un alleato.

Empatia, intesa, spontaneità: il metodo RealWed

E’ proprio questo quello che faccio grazie al metodo RealWed, l’unico che parte non dalla semplice tecnica fotografica, ma che permette di creare una vera e propria empatia con i miei sposi. Un rapporto che si costruisce fin dai primi incontri, che si rafforza con il servizio prematrimoniale e che il giorno del matrimonio ci consente di muoverci in perfetta sintonia.

 Tu e il tuo fidanzato sarete sicuri di voi, perfettamente a vostro agio, tranquilli e sereni, sia con gli ospiti che con me. Non avrete paure e imbarazzi, ma potrete esprimere la vostra gioia e la vostra emozione con naturalezza e semplicità e il vostro servizio fotografico sarà non la semplice cronologia della giornata, ma un racconto autentico, pieno di vita, sincero: parlerà di voi e di nessun altro, perché quelle fotografie avranno saputo cogliere le caratteristiche uniche del vostro amore, della vostra storia, i dettagli della festa, gli aspetti unici dei vostri caratteri, delle vostre vite, delle vostre famiglie, degli amici che condividono la gioia di quel giorno.

Ecco perché il racconto fotografico realizzato col metodo RealWed, grazie alla semplicità e schiettezza di un rapporto costruito nel tempo tra voi e me, è realmente unico e speciale: perché ogni coppia è diversa, inimitabile e merita di essere raccontata nel suo essere irripetibile e bellissima.

Vuoi anche tu evitare la paura di essere fotografato il giorno del tuo matrimonio?

Matrimonio d’Autunno? Una scelta intelligente

Sono tanti i simboli e le leggende per i quali i fiori d’arancio sono associati al matrimonio. Di certo sono i fiori che sbocciano in primavera, stagione che, insieme all’estate, è quella che più spesso viene scelta per i matrimoni. 

Ma siete proprio sicuri che siano davvero le uniche stagioni adatte ad un matrimonio? Avete mai pensato all’autunno?

Tante volte il matrimonio in autunno viene percepito come una seconda scelta e spesso raccolgo la preoccupazione delle future spose che si interrogano sul risultato finale di una foto autunnale. Sarà troppo buia? Cupa? Triste?

La stagione giusta, una scelta raffinata

E, invece, il matrimonio in autunno può essere una scelta elegante, raffinata e piena di sorprese e può riservare agli sposi tanti vantaggi, non ultimo quello di avere fotografie davvero magiche. Penso ai colori meravigliosi della natura, penso alle atmosfere suggestive, ad un clima più mite, che risparmierà agli sposi e agli invitati il caldo torrido di alcune giornate estive. 

La luce, la grande protagonista

Ma procediamo con ordine. E iniziamo con la grande protagonista di qualsiasi bella fotografia: la luce. La convinzione comune è che la luce estiva sia migliore, perché il sole è più forte, le giornate sono più lunghe e c’è una maggiore probabilità che il tempo sia bello. La verità è che la luce dolce e dorata dell’autunno, l’inclinazione dei raggi del sole, il riflesso sulle foglie rosse, gialle, ocra creano una magia unica. D’altronde, la storia della fotografia ce ne dà conferma: i più famosi fotografi paesaggisti hanno scattato alcune delle loro foto migliori in autunno e in inverno, perché, incredibile ma vero, la luce dell’estate non solo non è la più bella, ma, anzi, è la più difficile da gestire e la più “pericolosa”. 

Perché? Il sole è alto nel cielo, la luce è accecante, i raggi, soprattutto nelle ore centrali della giornata, scendono perpendicolari sulla terra, creando ombre taglienti e nette, accentuando ogni imperfezione del volto e impedendo di tenere gli occhi aperti e rilassati. Quante volte nelle foto estive teniamo gli occhi chiusi e strizzati? 

La natura, il clima, il paesaggio: gli alleati della festa

E ancora: se è vero che in estate si è più sicuri di avere bel tempo (anche se il rischio dei temporali, ahimé, c’è sempre), anche in una giornata di sole spesso c’è foschia a causa dell’umidità e dell’alta temperatura. In autunno, invece, il cielo può essere limpido e nitido come non mai, l’aria tersa e luminosa e i tramonti hanno colori forti, intensi, di grande impatto.

 

E poi, pensate ai paesaggi: la natura in estate vive la sua pienezza, ma, spesso, la vegetazione soffre per il caldo e la siccità. In autunno, invece, gli alberi si vestono di colori caldi, il giallo, il rosso, l’arancio trasformano le foglie e riflettono la luce del sole donandole nuove vibrazioni. Pensate alla bellezza delle vigne, ai colori ramati dei faggi, alla tavolozza di colori che non finiscono mai di sorprenderci. 

Le giornate, poi, sono più brevi e il tramonto, con la sua luce unica, arriverà prima e questo consentirà agli sposi di fare delle splendide foto con la luce del crepuscolo senza doversi allontanare dai loro ospiti rinunciando ad una parte della festa. 

Un clima più mite, una luce più dolce, un paesaggio dai colori più caldi: tutto si svolgerà in un’atmosfera più rilassata; i visi, nelle fotografie, saranno più distesi, senza né occhiaie né occhi strizzati; la natura ci donerà una scenografia con colori caldi, romantici, delicati, di grande impatto. 

Perciò, viva il matrimonio d’autunno: una scelta raffinata, elegante, tutta da scoprire!

Vuoi anche tu sfruttare la magia dell'autunno nelle fotografie del tuo matrimonio?

Un solo obiettivo: lasciarsi guardare.

Quando decidi di farti realizzare un servizio fotografico di matrimonio la condizione implicita è: accettare di lasciarsi guardare! Non semplicemente essere visti, ma osservati. Scrutati, studiati, analizzati.
Ma non è facile. C’è sempre una piccola grande barriera di timidezza, di pudore, di timore.
Il fotografo dietro l’obiettivo della sua macchina fotografica esamina, scruta, indaga, alla ricerca di qualcosa: un dettaglio, un piccolo particolare. Esplora.

L’intera sessione fotografica si traduce così in una volontà di contatto con il soggetto, nell’attesa del momento esatto in cui le barriere cadono.
È quello il momento in cui il fotografo, se dotato della giusta attenzione e sensibilità e se non vuole limitarsi ad uno scatto qualsiasi, sa di poter vedere oltre le apparenze e fotografare l’essenza stessa della persona che ha di fronte.
Chi viene fotografato, dovrebbe accettare di lasciarsi guardare, dimenticarsi di essere di fronte all’obiettivo, essere spontaneo, rilassarsi e non pensare al risultato, ma godersi il momento e divertirsi. Ma questo non è un passo facile. Del resto, affidare alle mani di un estraneo la propria immagine non è cosa da poco.

Come si supera la timidezza dinanzi alla macchina fotografica?

La fiducia è un punto centrale del rapporto che si instaura con il fotografo: non si basa solo sul suo portfolio e sulle sue capacità tecniche, ma su quell’alchimia necessaria a far sì che ci si senta liberi di potersi affidare a lui senza riserve.

Quella magia, si chiama empatia, dal greco “εμπαθεία”: en- “dentro” e –pátheia “sofferenza o sentimento”.
È la capacità di stabilire un contatto profondo col soggetto, che permette di entrare in sintonia con lui, “mettendosi nei suoi panni”, vedendo con i suoi occhi, ascoltando con le sue orecchie, sentendo con il suo cuore.
Un legame mente con mente, anima con anima, che permette al fotografo di saper leggere le emozioni e comprendere in modo immediato lo stato d’animo di chi ha dinanzi al suo obiettivo, facendolo sentire a suo agio.

L’interazione tra fotografo e soggetto, durante un matrimonio, non è solo uno scambio reciproco in cui il fotografo concede il suo tempo e il soggetto la sua immagine: le loro due vite si incrociano, si arricchiscono reciprocamente e trovano una sorta di sintonia da cui nasce il racconto fotografico.

Il reportage di matrimonio è un lavoro collaborativo in cui c’è comprensione e intesa, partecipazione e condivisione, complicità e collaborazione. Un percorso, alla fine del quale ci sarà il racconto di quel bellissimo giorno e di tutte le emozioni che lo hanno accompagnato.

È questo delicatissimo equilibrio che fa la differenza tra una fotografia ben fatta, ma sterile e asettica, e un racconto coinvolgente, che, grazie alle emozioni vissute insieme e alla lettura che ne ha dato il fotografo, dona nuova luce ed è capace di rivelare l’anima più vera del soggetto che si è lasciato guardare e fotografare.

Vuoi anche tu rivivere le emozioni del tuo matrimonio attraverso l'esclusivo Metodo Realwed?